MAVA & DONALD sulla LUNA dove tutto si risolve… di Mava Fankù

0
COVER MAVA TRUMP

SIAMO IN PIENA DEMOCRATURA, MA NON DICIAMOLO A NESSUNO…

UN noto psico-qualcosa ed economista ha descritto Trump come un sociopatico con atteggiamenti da bullo, offrendoci una chiara analisi delle oscure profondità intestinali in cui è finito il mondo. È evidente che quest’uomo, di limitate capacità intellettuali e carente dal punto di vista culturale, tornato presidente degli Stati Uniti grazie al sostegno finanziario del miliardario Musk – un altro individuo con tratti autistici, dichiarati dagli stessi parenti – agisce spinto da un complesso di inferiorità, nascosto dietro uno smisurato narcisismo, grande quanto la Casa Bianca stessa.

I nefasti e poco intelligenti dazi trumpiani – ad oggi sospesi – che possono essere paragonati al “pizzo” delle organizzazioni mafiose, stanno già avendo ripercussioni interne negative nel seno dell’economia degli Stati Uniti d’America. La recente notizia del ritiro di buoni del Tesoro americano da parte di numerosi super-investitori è significativa e potrebbe provocare un impatto negativo sui bilanci interni dei vari Stati Pseudo Uniti.

Allo stesso modo, la deriva sottoculturale, alimentata dal complesso di inferiorità precedentemente menzionato, sta portando alla degenerazione del nostro McDonald in diverse aberrazioni, come il divieto di libri e opere d’arte nelle università americane, accompagnato dalla minaccia di drastici tagli ai finanziamenti destinati all’Istruzione e alla Cultura, considerati settori superflui. Questi provvedimenti vengono adottati ogniqualvolta tali contenuti presentino concetti, terminologie, immagini o situazioni che urtino la sensibilità di un moralismo puritano esasperato.

Tutto nasce dal fatto che McDonald, sentendosi miracolato dopo l’attentato subito la scorsa estate durante la campagna elettorale, è ora animato da uno spirito messianico che lo convince di essere nel giusto. Questo atteggiamento, accompagnato da un’interpretazione machiavellica del “fine giustifica i mezzi”, sembra legittimare anche le sue azioni geopolitiche aggressive, come l’imposizione di dazi del 104% alla Cina, accusata di rifiutare le trattative. Ma si può facilmente prevedere che appena qualcuno dei suoi consiglieri gli parlerà di Machiavelli, farà ritirare anche le sue opere dalle Università. Che burloni.

Se tutto ciò non porterà a un conflitto economico globale tra superpotenze, il mondo potrà considerarsi fortunato di essere sfuggito alle azioni di un individuo fuori controllo, che necessiterebbe di un immediato trattamento sanitario obbligatorio. Questo intervento sarebbe salvifico non solo per il mondo, ma anche per il suo stesso comportamento autolesionistico, che, se limitato a danneggiare solo la sua persona, potrebbe persino risultare tollerabile. Tuttavia, le sue azioni causerebbero danni prima di tutto agli Stati Uniti d’America, la cui democrazia, un tempo esemplare, è stata ridotta a una grossolana “democratura” in appena 70 giorni.

La nostra Giorgia, nonostante le sue posizioni possano essere controverse e talvolta critiche per l’equilibrio della nostra fragile democrazia italiana, si appresta ora a vestire i panni di ambasciatrice economica per l’intera Europa. Il 17 aprile, infatti, sarà in visita negli Stati Uniti per incontrare i vertici del bizzoso McDonald americano. Persino una nota figura politica di ispirazione comunista ha commentato: “Le auguriamo sinceramente di portare risultati positivi a casa” a beneficio di quell’Europa da Trump tanto dileggiata dallo sciagurato giorno del suo Inauguration Day.

“Poverina, non vorrei trovarmi al suo posto” – aggiunge un’altra esponente dell’opposizione, riferendosi a Giorgia Meloni – “speriamo che non subisca lo stesso trattamento riservato a Zelensky”. Pur godendo Giorgia delle simpatie trumpiane, avendo saggiato l’instabilità emotiva del “caro” McDonald, nonchè degli ultimi pruriginosi accadimenti, non vorrei – e questo lo dico da Mava – che se ne uscisse fuori con un “you came to lick my ass too”?

Per favore, traducetelo voi, perché, nonostante il mio nickname, voglio essere un’opinionista raffinata.

Mava Fankù

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shares