ARTISTI SULLA GIOSTRA DEL POTERE. IL CASO ARISA @ Pensierini spettacolari di Mava Fankù
Da una ipotetica mini lista di artisti di regime.
Lorella Cuccarini è da tanto tempo che ha espresso le sue simpatie sovraniste, e lo ha fatto anche Rita Pavone, dandomi un grande dispiacere perché l’amavo tanto da piccola piccola, quando faceva Gianburrasca; la simpatica Zanicchi poi, nel passato si è candidata per Forza Italia, mentre la Berti è secondo me, una qualunquista che si presta, per esprimere le sue opinioni da popolana sempliciotta nelle trasmissioni destrorse di Rete4 & co.
E come loro, tanti altri artisti che ad ogni legislatura montano sul carro dei vincitori, o seguono il partito preso dalle origini, perché si sa, che se si vuol fare una buona carriera, specie televisiva, occorre avere il santo in Paradiso.
Ma il caso che sta facendo discutere è quello di Arisa, molto amata dalla comunità LGBTQ+, che avrebbe dovuto presenziare quest’anno a due Pride, quello di Milano e quello di Roma (come Elodie l’anno scorso), e che di recente, durante un’intervista a Domenica In, incalzata dalla Venier ha dichiarato: “Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma”. (https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/35935838/arisa-domenica-in-cosa-costretta-dire-giorgia-meloni.html).
Questo ha suscitato l’indignazione di molti, se non proprio un senso di tradimento per quei fans che la adorano e si sono sentiti traditi.
I dirigenti del Pride di Milano hanno annullato la sua partecipazione, così il manager della cantante che ha ritenuto opportuno consigliarle di non partecipare nemmeno al Pride di Roma, per non farla mettere in imbarazzo dalla vagonata di insulti che sta ricevendo sui social e che, probabilmente, riceverebbe anche al Pride romano, se mai salisse sul primo carro alla guida del corteo.
Quella di Arisa sembrerebbe una dichiarazione tornacontista per preservare ed incrementare le sue presenze televisive, magari in prossimità dei casting di Sanremo, anche se lei ovviamente lo nega.
In questa fase di restaurazione e vera e propria epurazione dei capisaldi del giornalismo televisivo di informazione e intrattenimento, come ad esempio Fazio, la furbacchiona Rosalba Pippa (in arte Arisa) ha preferito salire sul carro dei vincitori politici, genuflettendosi davanti alla Regina.
Ma alla luce del suo ultimo video social, in cui auspica la presenza di Meloni al Pride, concediamo alla brava cantante il beneficio del dubbio.
Le opzioni sono due: o Rosalba Arisa è politicamente ignorante come una capra e non sa che le destre meloniane non sono per niente liberali (mentre quelle berlusconiane sono state “libertine” per agevolare le trasgressioni dell’imperatore), oppure è in malafede e vuole ingraziarsi la comunità Lgbtq+ in occasione del Pride con le sue finte ingenuità, per non vedere dimezzato il suo fatturato.
Ai suoi manager e commercialisti l’ardua sentenza.
Mava Fankù

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